La Giornata Internazionale della Donna di quest’anno arriva mentre il mondo intero sta cercando ancora di combattere il COVID 19 e le sue terribili conseguenze a livello sanitario ed economico.
E’ indubbio che tale pandemia stia mettendo a serio rischio importanti risultati sino ad ora raggiunti in materia di parità di genere. Il report delle Nazioni Unite “L’impatto del COVID 19 sulle donne” sottolinea come siano proprio loro a pagare il prezzo più alto in questo difficile momento.
Infatti, ben 740 milioni di donne a livello globale lavorano nell’economia informale duramente compromessa dai prolungati periodi di lockdown. La situazione si aggrava, poi, nelle economie in via di sviluppo dove il 70% dell’occupazione femminile fa capo all’economia informale ed è priva di protezioni dal licenziamento o di congedi retribuiti per malattia.
Inoltre, la maggior parte di coloro che sono in prima linea nella lotta alla pandemia sono proprio donne – esse, infatti, sono il 70% di tutto il personale sanitario e dei servizi sociali – e, di conseguenza, sono maggiormente esposte al virus.
I prolungati periodi di lockdown hanno fatto ricadere sulle donne anche la difficile gestione dei figli, in una situazione anomala di scuola a distanza, e delle persone anziane sempre più fragili e bisognose di sostegno. La reclusione forzata, inoltre, in contesti problematici o di disagio sociale, ha causato l’acuirsi della violenza che troppo spesso è culminata in femminicidi (137 al giorno: una pandemia nella pandemia).
Accanto a questi dati allarmarti vi sono anche quelli relativi alla violenza contro le donne. Si stima, infatti, che circa il 35% di esse abbia subito violenza, sessuale e non, almeno una volta nella vita. Le conseguenze di tale violenza possono essere sia fisiche che psicologiche. Il 42% delle donne vittime di violenza ha riportato lesioni e ferite permanenti oltre che a malattie sessualmente trasmettibili. Gravidanze indesiderate, con le loro conseguenze psicologiche anche per i figli, sono un altro risvolto carico di dolore di tale violenza.
Le Nazioni Unite hanno scelto quest’anno come tema della Giornata Internazionale della Donna: “Donne al comando: raggiungere un futuro di uguaglianza in un mondo COVID” , partendo dal presupposto che sia fondamentale investire sulla leadership femminile per combattere le disuguaglianze di genere. Ad oggi solo 3 Paesi nel mondo hanno un Parlamento costituito dal 50% di donne, mentre 119 Paesi non hanno mai avuto una donna come capo di Stato.
In questo quadro, il VIDES Internazionale lavora dalla sua nascita nel 1987 all’empowerment delle donne attraverso progetti di sviluppo. Un esempio del suo operato è il progetto “A change for girls in Sud Sudan” realizzato con l’obiettivo di sostenere in Sud Sudan ragazze adolescenti – sfollate e in zone di conflitto – attraverso un programma educativo completo e flessibile. Il VIDES Internazionale e le Suore Salesiane presenti in loco vogliono garantire qualità e accesso all’istruzione primaria e alla formazione professionale attraverso un approccio innovativo all’educazione che includa una formazione sulle Soft Skills (competenze trasversali) e un focus particolare sull’educazione alla pace.
Anche la Fondazione FVGS Onlus opera da anni a favore della parità di genere attraverso progetti mirati a sostenere le donne più vulnerabili come nel caso delle donne di Ambanja in Madagascar. La FVGS Onlus, insieme alle FMA, ha realizzato il progetto “Cuciamo il nostro futuro – Ambanja” per offrire alle madri della cittadina una formazione in taglio e cucito atta a garantire un piccolo reddito. Le madri, su incoraggiamento delle Suore Salesiane, hanno iniziato confezionando grembiuli per i propri figli, ma adesso, grazie all’acquisto di macchine da cucire, possono vendere gli articoli prodotti al fine di sostenere la propria famiglia.
In questo difficile momento storico, quindi, il VIDES Internazionale e la Fondazione FVGS Onlus desiderano sottolineare l’importanza di politiche mirate all’uguaglianza di genere che devono partire in prima istanza dalle istituzioni.
In questo 8 marzo 2021, invitiamo tutti – in particolare i nostri volontari, i benefattori e le FMA – ad aderire alla campagna promossa da UN Women #ActForEqual creata per accrescere la consapevolezza e l’azione per un’uguaglianza di genere a livello mondiale.
Ognuno di noi è chiamato a non chiudere gli occhi davanti a tali ingiustizie e violazioni dei diritti umani e ad agire nel posto in cui vive affinché i governi si attivino per realizzare programmi in difesa della parità di genere.